Caso “esenzione IMU”; PdL: i consiglieri Pd lontani dalla realtà
Caso “esenzione-IMU”, sollevato dal gruppo consiliare del Partito Democratico (leggi l’articolo): arriva la risposta del PdL che in una lunghissima nota spiega come “I consiglieri del PD” siano “lontani dalla realtà”.
Sarà un caso, ma il mese di dicembre sembra essere il preferito dal Partito Democratico per scatenare la loro fantasia nello sciorinare proposte impraticabili con alto contenuto di demagogia e populismo.
Anche quest’anno, puntualmente alla vigilia dei pagamenti delle tasse, spunta, come un coniglio dal cilindro di un mago, la proposta del PD che, evidentemente, mira solo a creare confusione nei contribuenti e lo fa in un momento di particolare disagio in barba a quella che dovrebbe chiamarsi correttezza e onestà intellettuale.
Ricorderete come, lo scorso anno e nello stesso periodo, lo stesso gruppo propagandava di aver proposto l’azzeramento dell’IMU sulla prima abitazione dei cassanesi se solo si fossero fatti i controlli sulle “false” prime case.
Pensate: ricavare l’equivalente del gettito sulla prima abitazione pari a circa 500.000 euro rivenienti dal solo controllo sulle false prime abitazioni, poiché “Il concetto di “abitazione principale” era cambiato con l’introduzione dell’IMU, prima, con l’ICI, bastava la residenza anagrafica per diventare “prima casa. Se avessimo dato retta a loro, oggi saremmo in un mare di guai, e cioè niente trasferimenti da parte dello Stato per rimborso IMU sulla prima abitazione. Basterebbero queste poche righe per dare la risposta al gruppo di opposizione. Ma, come sempre accade quando si recita la parte del benefattore, si omette volutamente di raccontare la verità ai cittadini che meriterebbero più rispetto.
Per fare chiarezza, com’è nostro solito, vi riportiamo il contenuto dell’Art. 2bis del D.L. n. 102 del 31/08/2013 convertito in legge a fine ottobre, che racchiude in se un’altra delle stranezze e delle bizzarrie del legislatore alle quali assistiamo ormai da diversi anni. Si legge testualmente: Art. 2-bis. – (Applicazione dell’IMU alle unità immobiliari concesse in comodato a parenti). – 1. Nelle more di una complessiva riforma della disciplina dell’imposizione fiscale sul patrimonio immobiliare, per l’anno 2013, limitatamente alla seconda rata dell’imposta municipale propria di cui all’articolo 13 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, e successive modificazioni, i comuni possono equiparare all’abitazione principale, ai fini dell’applicazione della suddetta imposta, le unità immobiliari e relative pertinenze, escluse quelle classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9, concesse in comodato dal soggetto passivo dell’imposta a parenti in linea retta entro il primo grado che le utilizzano come abitazione principale. In caso di più unità immobiliari concesse in comodato dal medesimo soggetto passivo dell’imposta, l’agevolazione di cui al primo periodo può essere applicata ad una sola unità immobiliare. Ciascun Comune definisce i criteri e le modalità per l’applicazione dell’agevolazione di cui al presente comma, ivi compreso il limite dell’indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) al quale subordinare la fruizione del beneficio.
2. Al fine di assicurare ai Comuni delle Regioni a statuto ordinario, delle Regioni a statuto speciale e delle Province autonome di Trento e di Bolzano il ristoro dell’ulteriore minor gettito dell’imposta municipale propria derivante dall’applicazione del comma 1, è attribuito ai Comuni medesimi un contributo, nella misura massima complessiva di 18,5 milioni di euro per l’anno 2013, secondo le modalità stabilite con decreto del Ministro dell’interno, da adottare di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, previa acquisizione del parere in sede di Conferenza unificata di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, entro quarantacinque giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto». Tradotto in numeri: se dividiamo 18,5 milioni di euro per gli 8100 comuni toccherebbero ad ogni Comune 2.300 euro circa.
Se consideriamo che le case concesse in comodato per uso abitazione principale censite nel 2011 erano circa 180, delle quali 15 nei borghi, ed il gettito a loro associato era di circa 130.000 euro l’anno, avremmo dovuto trovare la copertura finanziaria per circa 65.000 euro, che corrispondono alla seconda rata. Poi avremmo dovuto chiedere, secondo quanto previsto dall’art. 2 bis citato prima, il ristoro per minor gettito.
Inutile dirvi che i comuni che hanno adottato tale provvedimento per coprire il minor gettito hanno dovuto aumentare le aliquote sugli altri immobili. Noi abbiamo tentato in commissione di spiegare con estrema chiarezza le nostre ragioni e soprattutto le anomalie del Decreto Legge, ma evidentemente non si è voluto cogliere per ovvi motivi propagandistici la non fattibilità di tale soluzione. E comunque nessuno avrebbe impedito al gruppo PD di fare proposte e/o emendamenti da sottoporre al Consigli Comunale. Vedete com’è facile recitare il falso e dire che queste agevolazioni NON sarebbero gravate sulle casse comunali! Vergogna!!!!
Stessa cosa dicasi per le abitazioni di cittadini residenti all’estero iscritti all’ AIRE. Anche qui solo annunci e nessuna proposta concreta, eppure dovrebbero sapere i seguaci di Robin Hood che ogni proposta che comporti una riduzione di entrate deve essere corredata da una controproposta con pari copertura di spesa. Ma, sapete già la risposta dei nostri avversari politici “siete voi al governo e voi dovete trovare le soluzioni”.
Se qualcuno pensa di poter fare facile propaganda con questi argomenti gli ricordiamo che in questo bilancio (2013) abbiamo dovuto far fronte al pagamento di circa 210.000 euro di debiti fuori bilancio per sentenze, 58.000 euro circa per interessi passivi su SWAP (scommessa), 35.000 euro di aumento per fondo svalutazione crediti ecc…. Gli ricordiamo anche che abbiamo confermato senza nessun aumento tutte le tariffe per i servizi a domanda (mensa, scuolabus, polisportivo ecc..), abbiamo confermato l’esenzione dell’addizionale IRPEF per i redditi inferiori a 15.000 euro, restituendo oltre 100.000 euro a circa 3.000 contribuenti per la maggior parte pensionati, abbiamo confermato le agevolazioni sulla tassa rifiuti per particolari categorie. Inoltre, anche quest’anno abbiamo subito un taglio dei trasferimenti statali per oltre 300.000 euro.
Non permetteremo a nessuno di lucrare su temi così importanti in un momento così difficile, specie a chi non è in grado di fare proposte concrete supportate dai numeri, e quindi di amministrare. Se il PD vuole aumentare le tasse, anche se non costretto da imposizioni governative statali o regionali, lo dica chiaramente ai cittadini, noi abbiamo deciso di non farlo. La Maggioranza.
Gruppo di Maggioranza Consiliare