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Cani, parte la campagna del Comune contro l’abbandono

cani in vacanza

Parte la campagna di sensibilizzazione della popolazione cassanese contro l’abbandono – soprattutto in estate – dei cani.

Con l’arrivo dell’estate – spiega una nota del’Assessore all’Ambiente del Comune di Cassano Maria Luisa Marazia  – torna il fenomeno dell’abbandono dei cani di proprietà nonostante le sanzioni previste dal Codice Penale (arresto sino ad un anno e una sanzione pecuniaria che va dai 1000 ai 10000 Euro). Il fenomeno dell’abbandono va ad incrementare quella che è purtroppo una delle problematiche più complesse e di difficile gestione che affliggono il nostro paese, ovvero il randagismo. I numeri parlano chiaro: la Puglia detiene il primato di cani randagi stimati sul territorio con oltre 70000 esemplari. Una situazione che provoca gravi conseguenze d’igiene, sanità e sicurezza pubblica. Anche Cassano è in una situazione emergenziale”. 

Ad oggi per far fronte al problema è stato utilizzato il canile privato Natura Center dotato di sanitario e rifugio. Fra qualche settimana aprirà il canile comunale che, però, potrà ospitare circa 100 cani a fronte dei 280 già di proprietà del Comune di Cassano delle Murge: oggi questi sono presenti in due diversi canili privati (M.a.p.i.a di Bari e Natura Center di Cassano delle Murge) e convergeranno, in seguito alla nuova apertura, presso il nuovo canile e in misura maggiore rimarranno al Natura Center”.

Vale la pena ricordare che a causa dei ritardi nella consegna dei lavori da parte della ditta appaltatrice, l’Amministrazione Di Medio, il mese scorso, stracciò il contratto con la ditta cassanese che lo stava realizzando, che aveva fatto slittare i tempi di consegna, inizialmente previsti per la fine del 2013.

Spiega l’assessore Marazia: “Sul territorio inoltre sono presenti numerosi branchi di cani stanziali e altri vaganti. Molti dei randagi presenti in questi branchi sono stati già sterilizzati, microchippati e quindi reimmessi sul territorio come prevede la Legge Regionale 26/2006 che ha imposto un numero massimo di cani per canile pari a 200 e la possibilità di remissione sul territorio di quelli sani e giudicati privi di aggressività interspecifica”, questione questa che non mancò di suscitare polemiche nel corso dell’ultima campagna elettorale quando si parò di cani abbandonati e di scarsa sicurezza per i cittadini

“Questo ha contribuito – si legge nella nota – a snellire i costi di gestione per le amministrazioni, e quindi per ogni singolo cittadino, dato che il mantenimento giornaliero di ciascun cane è, e rimarrà, di 2,10 euro oltre iva (per cane al giorno) come già stabilito da convenzione dalla precedente Amministrazione. 

Nostro compito ora è affrontare il problema a 360 gradi confidando che negli anni a seguire, attraverso le campagne di sensibilizzazione e gli incentivi, i privati diventino più consapevoli e collaborino per il bene pubblico.  Molti, infatti, sono i cani di proprietà privata sprovvisti di microchip (obbligatorio ai sensi della legge 281/91) e molti anche i cani di proprietà non sterilizzati nonostante non siano destinati alla riproduzione. Il fenomeno del randagismo può essere contenuto agendo a monte: censendo i cani presenti sul territorio sia vaganti che padronali, soprattutto nelle aree extraurbane, agendo di concerto con le associazioni animaliste presenti sul territorio, per le catture, e con le ASL, per le sterilizzazioni gratuite dei cani randagi.

A noi amministratori – conclude l’assessore – il compito di sensibilizzare l’opinione pubblica e, con l’apertura del canile comunale, agevolare le adozioni dei randagi prevedendo importanti detassazioni per i primi due anni che andremo a breve a determinare. Sono convinta che affrontando queste tematiche con maggior frequenza e concretamente avremo dei riscontri positivi a breve termine.”

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