Cultura

Festa del Crocifisso e cavalcata: cambiare per non morire

L’antichissima Festa del S.S. Crocifisso che la Chiesa cattolica celebra il 14 settembre di ogni anno è, per la Cassano che non c’è più, la vecchia Festa Patronale: mai abolita ma prima affiancata e poi soppiantata dalla festa della Madonna Regina degli Angeli venerata presso il Convento.

Parliamo di una Cassano di secoli fa, quando il culto del Crocifisso era molto sentito nella popolazione, tanto da dedicargli chiese e simulacri. Basti pensare, ad esempio, che fino a qualche decennio fa si tenevano ben tre processioni dedicate al Crocifisso ovvero una il 3 maggio ed altre due il 14 settembre quando si portavano in processione non solo il simulacro di Gesù inchiodato alla Croce ma anche una preziosa reliquia, ancora conservata presso la splendida Chiesetta che sorge a ridosso di piazza Moro, ovvero una scheggia della Croce di Nostro Signore Gesù Cristo.

Fino ai primi anni del Duemila la reliquia veniva portata in processione nel Centro Storico di Cassano, a mezzogiorno, secondo, appunto una antica tradizione, poi anch’essa dimenticata dalla vita moderna.

Altra, sentitissima tradizione cassanese era quella della Cavalcata che accompagnava la Processione del 14 settembre.

Gli storici fanno risalire questa usanza, viva non solo a Cassano, ai tempi delle Crociate medievali mentre un’altra tradizione non documentata ma trasmessa oralmente dalle persone più anziane parla di una sfilata dei cavalli addobbati a festa condotti da fantini in abiti eleganti, ma non signorili dato che a Cassano c’erano pochi nobili; essa deriva con ogni probabilità (ma siamo, lo si ripete, nel campo delle ipotesi) proprio dalla partecipazione dei “signorotti” dell’epoca alla Festa Patronale del Crocifisso quando, cioè, nella serata del 14 settembre a scorta della Croce si dipanava la sfilata dei cavalli addobbati a festa, cavalcati dai possidenti dell’epoca che potevano permettersi un cavallo bello da poter mostrare e finimenti adeguati, non certo l’animale che aiutava nella vita dei campi. Un po’ come accade ancora oggi alla Festa di sant’Erasmo, patrono di Santeramo in Colle.

In verità c’è un’altra versione che fa riferimento ad una sorta di “scambio” con la Città di Acquaviva delle Fonti: la cessione della reliquia in cambio del diritto all’organizzazione di una Fiera delle merci, all’epoca molto ambite.

Siamo, lo ripetiamo, nell’ambito della tradizione orale, senza quasi alcun documento scritto o testimonianza diretta dunque occorre accogliere con grande cautela quanto viene raccontato.

La tradizione della Cavalcata è stata vissuta fino a qualche anno fa.

Problemi, nel recente passato, non ne sono mancati: un incidente, non grave ma serio, dovuto ad un cavallo che scivolò durante il corteo travolgendo una bambina e per il quale fu anche avviato un processo penale, poi archiviato; la partecipazione di elementi della malavita cassanese e non solo, mai del tutto emarginati dagli organizzatori, con tensioni spesso rudi con i Carabinieri, l’equilibrio spesso instabile fra le diverse anime della processione ovvero quella religiosa e quella “civile” con commistioni sempre poco chiare a livello documentale e assicurativo. Per non parlare dei problemi legati alla cosiddetta “asta della bandiera”: uno sfoggio di pre-potenza danarosa più che un atto di devozione, giustamente “cassata” per ripristinare un minimo di legalità…

Se, dunque, è sempre stato chiaro chi organizza la processione (la parrocchia Santa Maria Assunta assieme alla antica Confraternita del Crocifisso) non è sempre stato chiaro chi organizza la Cavalcata e con quali responsabilità.

Per qualche anno ad organizzare la Cavalcata era un componente della Confraternita del Crocifisso, il sig. Saverio Giustino: un impegno personale e lodevole, slegato però da ogni tipo di incarico formale nè civile né ecclesiale. Una “tolleranza” che veniva assunta da parte dei diversi parroci che si sono susseguiti nel tempo, una sorta di “Non videmus mantice quod in tergo est” come scriveva Catullo ossia “Non vediamo ciò che sta nella bisaccia alle nostre spalle”.

Non era, dunque, la Parrocchia ad organizzare la Cavalcata, dato che nulla c’entra con la stessa ma solo con la Processione religiosa.

Gli usi cambiano e anche le leggi e le normative in materia di manifestazioni pubbliche: dal 2017 in poi, dopo la tragedia in piazza San Carlo a Torino durante la quale morirono 3 persone e in migliaia rimasero feriti, le regole per questo tipo di iniziative sono molto più stringenti che in passato.

Nulla o quasi è vietato ma occorre che sia stabilito chi-fa-che-cosa, i piani di sicurezza attiva e passiva, chi sono le persone che li attuano e le attività da porre in essere.

Questo vale per i concerti, le attività teatrali e le processioni dunque anche la Cavalcata.

Con le nuove norme, dunque, ciò che si faceva prima non si può più fare più.

Certo, se si dovesse accertare (documentalmente) che la Cavalcata del S.S. Crocifisso di Cassano delle Murge è una Manifestazione Storica e la stessa diventasse tale (come si tentò di fare in un paio di edizioni all’inizio di queto secolo), molte agevolazioni sarebbero possibili e alcune restrizioni allentate, come accade, ad esempio, al Corteo di San Nicola di Bari o alla vicina Acquaviva in occasione della Madonna di Costantinopoli.  Questo, però, significherebbe dare una immagine del tutto nuovo alla cavalcata: eliminando eccessi e prestazioni folcloristiche, allontanando chi la utilizza per mostrarsi e mostrare, che valorizzi la presenza del più nobile fra i quadrupedi che l’uomo da sempre ha a fianco nella vita e nel lavoro.

Fino a quel momento, purtroppo o per fortuna, le norme sono quelle stabilite dal Ministero dell’Interno e valide per tutto il territorio nazionale, Cassano compresa.

Nel 2017 e per due edizioni – fino all’avvento della pandemia che ha bloccato tutto – pur con mille difficoltà l’Associazione “Amici del cavallo” presieduta dal sig. Antonio Smaldino, si è sobbarcata l’onere di organizzare la Cavalcata, volendo portare avanti una tradizione che sta a cuore ad Antonio ed a tanta parte della popolazione cassanese.

Veniamo ad oggi.

La Parrocchia Santa Maria Assunta ha fatto, come sempre, regolare richiesta, per lo svolgimento della processione secondo le norme di cui sopra mentre non risultano pervenute al Comune ed alle Forze dell’ordine (Polizia Locale e Carabinieri) richieste di organizzare la Cavalcata.

Non c’è stato, quindi, alcun diniego né è stata rigettata alcuna domanda proprio perché nessuna domanda è mai pervenuta né è stata presentata probabilmente a causa della difficoltà, da parte dell’Associazione “Amici del Cavallo” nel far fronte ai tanti adempimenti nonché nel reperire le risorse economiche e umane necessarie per l’organizzazione.

Occorrerà, quindi, che per il prossimo anno se si vuole mantenere e magari rinverdire questa tradizione occorre muoversi per tempo ma sin da subito: il primo passo è fare richiesta al Comune, in fase di Bilancio di Previsione, di postare una somma “ad hoc” per la manifestazione del 14 settembre 2023 in modo da poter sostenere, almeno in parte, i costi della sicurezza.  Oltre ad avviare un lavorio di ricerca sulla effettiva “storicità” della Cavalcata che possa agevolare una serie di passaggi burocratici e ridonare alla cittadinanza cassanese questa bella tradizione che stasera vedrà svolgersi la Processione subito dopo la Santa Messa delle ore 19.00 (dunque alle ore 20.00 circa) con il Crocifisso accanto alla Madonna Addolorata che si celebra il 15 settembre, secondo il seguente itinerario: Piazza Aldo Moro, Via Miani, Via Magg. Turitto, Piazza Garibaldi, Via Vittorio Veneto, Piazza Dante, Via A. Diaz, Via Gramsci, Via Cadorna, Via C. Chimienti, Piazza Aldo Moro.

 

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